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Monaco e i castelli

Monaco e i castelli

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Programma:

Ritrovo dei partecipanti e partenza in pullman Gran Turismo per Aquileia, che costituì uno dei grandi centri nevralgici dell’Impero Romano, fondata nel 181 a.c. da parte dei triumviri romani mandati dal Senato a sbarrare la strada ai barbari che minacciavano i confini orientali d’Italia, la città dapprima crebbe quale base militare per le campagne contro gli Istri, e contro vari popoli, fra cui i Carni e poi per l’espansione romana verso il Danubio, durante quasi tutta l’epoca imperiale Aquileia costituì uno dei grandi centri nevralgici dell’Impero Romano. Pranzo libero e poi continuazione per Grado e sistemazione in hotel nelle camere prenotate. Cena e pernottamento.
Prima colazione in hotel. Partenza con pullman per Trieste e visita alla Grotta del Gigante, la cui origine viene fatta risalire ad almeno una decina di milioni di anni fa; è una vasta cavità presente nel sottosuolo del Carso triestino essa è la cavità a sala unica più grande del mondo. La Grotta Gigante presenta tre accessi naturali, di cui due costituiscono oggi, rispettivamente l’ingresso e l’uscita del percorso turistico. Tutti e tre confluiscono in un’enorme caverna sotterranea che misura 98,5 metri in altezza, 167,6 metri in lunghezze e 76,3 metri in larghezza, per un volume di oltre 300.000 metri cubi. L’ingresso si trova a 274 metri sul livello del mare, mentre la quota del fondo della caverna misura 160,5 metri sul livello del mare. Pranzo libero. Nel pomeriggio continuazione per La Risiera di San Sabba, La Risiera di San Sabba è stato un lager nazista, situato nella città di Trieste, utilizzato per il transito, la detenzione e l’eliminazione di un gran numero di detenuti, in prevalenza prigionieri politici ed ebrei. Oltre ai prigionieri destinati ad essere uccisi o deportati per motivi politici o razziali, vi furono imprigionati anche civili catturati nei rastrellamenti o destinati al lavoro forzato. Le vittime (stimate fra le tremila e le cinquemila) venivano fucilate, oppure uccise con un colpo di mazza alla nuca, oppure avvelenate con i gas di scarico dei furgoni. A causa di queste uccisioni, alle volte la Risiera di San Sabba viene impropriamente definita “campo di sterminio”. Nel lager c’era un forno crematorio, di concezione rudimentale, appositamente realizzato in luogo dell’essiccatoio che inizialmente veniva utilizzato per bruciare i cadaveri. Oggi la risiera è divenuta un museo. Nel 1965 è stata dichiarata monumento nazionale. Nel campo erano presenti diversi edifici che oggi non esistono più, in seguito alla trasformazione in campo profughi per gli esuli giuliano-dalmati nel 1945 alla seguente ristrutturazione e trasformazione in ” Monumento Nazionale “. Sono visibili: La “cella della morte” dove venivano rinchiusi i prigionieri portati dalle carceri o catturati in rastrellamenti e destinati ad essere uccisi e cremati nel giro di poche ore Le 17 celle in ciascuna delle quali venivano ristretti fino a sei prigionieri, riservate particolarmente agli Sloveni e Croati, ai partigiani, ai politici, agli ebrei, destinati all’esecuzione a distanza di giorni o di alcune settimane. Le due prime celle venivano usate per la tortura e la raccolta di materiale prelevato ai prigionieri e vi sono stati scoperti, fra l’altro, migliaia di documenti d’identità, sequestrati non solo ai detenuti e ai deportati, ma anche alle persone inviate al lavoro coatto. L’edificio seguente di quattro piani, dove venivano rinchiusi in ampie camerate gli ebrei ed i prigionieri civili e militari destinati per lo più alla deportazione in Germania, uomini e donne di tutte le età e bambini anche di pochi mesi. Da qui finivano a Dachau, Auschwitz, Mauthausen verso un destino che solo pochi hanno potuto evitare. Nell’edificio centrale, usato come caserma, con il forno crematorio si trova l’interessante museo, all’epoca i locali dell’attuale museo erano utilizzati come obitorio.
Prima colazione in hotel. Partenza con pullman per la visita di Redipuglia, Il Sacrario Militare di Redipuglia è un monumentale cimitero militare, costruito in epoca fascista e dedicato alla memoria di oltre 100.000 soldati italiani caduti durante la prima guerra mondiale. Il monumento è il fulcro di un parco commemorativo di oltre 100 ettari che comprende una parte del Carso goriziano-monfalconese, teatro durante la Grande guerra di durissime battaglie (battaglie dell’Isonzo). Le enormi dimensioni e l’ampia area coinvolta a parco della memoria ne fanno il più grande sacrario militare d’Italia e uno dei più grandi al mondo. I lavori iniziarono nel 1935 con un impiego enorme di uomini e mezzi che dopo 3 anni ininterrotti di lavori permisero l’inaugurazione del monumento il 18 settembre del 1938 alla presenza di Mussolini e di più di 50.000 veterani della Grande guerra. La grande scalinata di pietra che forma il sacrario di Redipuglia è collocata direttamente davanti alla collina di Sant’Elia, sede del precedente cimitero di guerra i cui resti furono traslati nell’attuale sacrario monumentale. Tutta l’area è stata convertita a parco del “ricordo” o della “rimembranza”: gallerie, trincee, crateri, munizioni inesplose e nidi di mitragliatrice sono stati conservati sul sito a ricordo della guerra. Pranzo libero. Nel pomeriggio continuazione del viaggio con bus per il rientro a scuola previsto in serata.

La quota comprenderà:

La quota non comprenderà:

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